LE 5 PAROLE
DEL 5 PER MILLE

IVO LIZZOLA

Docente di pedagogia sociale all’università di Bergamo

GRATUITÀ

gratuito, agg. [dal lat. gratuītus] che si fa o si riceve o si ha senza pagamento, senza compenso

Il 5 per mille è un gesto gratuito, che non ci costa nulla: questo però è solo uno dei significati della gratuità, che è un concetto molto più profondo. Gratuità è presenza piena di sé: significa essere presenti nelle cose senza risparmio, essere dentro il gesto con tutto te stesso, con il tuo progetto di vita, con la tua attesa di bene e giustizia. Questo rende il gesto che fai portatore di un “oltre”. Nella gratuità c’è sempre un’attesa, una speranza: il gesto gratuito è nel presente ma insieme apre un avvenire, contiene un anticipo di futuro. Gratuito è il gesto del seminatore, che è consapevole di non poter controllare del tutto il suo gesto ed è aperto alla curiosità di vedere cosa accadrà. C’è un tema di fiducia e di affidamento dentro la gratuità e anche la consapevolezza che il tuo gesto permetterà i gesti di altri, in un movimento che dilata il bene: il tuo gesto fa sì che altri gesti arrivino dove non puoi arrivare tu per mancanza di tempo, di competenze, di vicinanza spaziale…

La seconda caratteristica della gratuità è la generosità: noi siamo capaci di gesti che non si fermano all’utilità, all’efficacia, al dovuto. Generoso non è il gesto fatto “a fin di bene”, ma il gesto “fatto bene”: è l’attenzione, la cura delle persone, l’atteggiamento di chi nel proprio lavoro ha un’attenzione per le persone e per le relazioni. 

Ivana Pais

Docente di sociologia economica all’Università Cattolica di Milano

ENGAGEMENT

engagement, impegno ideologico, specialmente sul piano civile e culturale

Uno degli aspetti più interessanti del 5 per mille è il fatto che ciascun contribuente può scegliere la destinazione del suo 5 per mille: questo rafforza il senso di agency, ossia la sensazione soggettiva di avere il controllo delle proprie azioni. Rispetto a una fiscalità generale spesso avvertita come lontana, il 5 per mille è un meccanismo potente perché riavvicina la fiscalità all’individuo, al suo territorio, alla sua comunità, ai suoi valori e ai suoi interessi…

Comunità è un concetto complicato, ma che può essere definito dal senso di appartenenza: c’è una comunità quando senti di appartenervi. Tradizionalmente contano il radicamento territoriale, la condivisione di riti, l’attenzione all’impatto delle azioni rispetto ai suoi membri, il senso di responsabilità verso gli altri membri. Un altro aspetto interessante del 5 per mille è quello della reciprocità, quello per cui spesso lo si destina a un’organizzazione con cui si ha prossimità, sia fisica sia di ideali, in un’ottica per cui la spinta all’azione non viene tanto dall’altruismo ma dalla costruzione del bene comune, ossia dall’idea per cui tu puoi contribuire al bene degli altri facendo (anche) il tuo bene. È tempo di superare la logica esclusiva del “dono eroico” per riconoscere la legittimità della reciprocità. 

Paolo Venturi

Direttore di Aiccon e di The Fund Raising School

IMPATTO

impatto s. m. [dall’ingl. impact, lat. impactus] incontro violento tra corpi in moto; risultato prodotto da qualcosa ≈ effetto

Un tempo la cartina di tornasole della meritorietà del bene era l’efficienza del progetto, oggi senza dubbio è l’impatto sociale. Non sempre le “buone azioni” generano buone trasformazioni, ma oggi questa è un’aspettativa centrale per i cittadini che sostengono un’organizzazione di Terzo settore. Non c’è più solo il desiderio di dare risposta a un bisogno sociale urgente o di essere solidali con cittadini più fragili, ma si avverte l’esigenza di concorrere a promuovere dei “cambiamenti desiderati”, andando ad agire sulle cause dei problemi e non solo sulle conseguenze. La trasformazione che i donatori si aspettano quindi va oltre il progetto, per allargarsi al contesto: il territorio e i suoi abitanti, fra cui lo stesso donatore/sostenitore. Le organizzazioni di Terzo settore così sono sempre più chiamate a fare community management e ad essere “istituzioni per il cambiamento umano”. 

L’impatto inoltre non può prescindere dal potenziamento della missione e delle competenze dell’organizzazione: questo è particolarmente importante nel caso del 5 per mille, uno strumento destinato non al finanziamento di un progetto specifico ma al sostegno tout court dell’organizzazione e della sua mission.

Luigi Bobba

Presidente di Terzjus

FIDUCIA

fidùcia s. f. [dal lat. fidĕre]

atteggiamento che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità. Produce un sentimento di sicurezza e tranquillità

C’è un passo del Barone rampante in cui Calvino rende molto bene la “dimensione incrementale” della fiducia. È quello in cui dice che «le associazioni rendono l’uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone e danno la gioia che raramente s’ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c’è onesta e brava e capace e per cui vale la pena di volere cose buone (mentre vivendo per proprio conto capita più spesso il contrario, di vedere l’altra faccia della gente, quella per cui bisogna tener sempre la mani alla guardia della spada)». Il 5 per mille, ossia questa scelta per cui lo Stato rinuncia a una parte del suo potere per restituirlo al cittadino, rende evidente il fatto che la generazione del bene comune non è una prerogativa esclusiva dell’Amministrazione, ma che tutti i cittadini vi concorrono anche attraverso gli Enti di Terzo settore. 

La fiducia è ciò che porta un cittadino a prediligere un’organizzazione fra tante ed è legata molto al sentire una comunanza con le proprie finalità e valori. L’esistenza di un registro di Enti meritevoli di beneficiare del 5 per mille, la trasparenza dell’organizzazione e la rendicontazione delle sue azioni sono tutti elementi cruciali per conquistare la fiducia dei cittadini, ma è pur sempre vero che la fiducia è qualcosa che cresce proprio nel momento in cui si ha il coraggio di metterla in gioco.

Anna Lisa Mandorino
Segretaria generale di Cittadinanzattiva

DEMOCRAZIA

democrazìa s. f. [dal gr. δημοκρατία, comp. di δῆμος «popolo» e -κρατία «-crazia»] forma di governo che garantisce a ogni cittadino la partecipazione, su base di uguaglianza, all’esercizio del potere pubblico

Custodire e qualificare la democrazia è il compito dei cittadini attivi. La Cittadinanzattiva qualifica la democrazia perché la estende, ne amplia il perimetro, facendo in modo che si alzi l’asticella dei diritti e che questi siano resi esigibili e sostenendo i soggetti in condizione di debolezza. L’attivismo civico introduce un nuovo modo di essere cittadini, che non si limita a delegare il potere con l’elezione dei propri rappresentanti, ma che lo esercita in positivo, tra un’elezione e l’altra: lo fa tramite l’azione che cambia le situazioni, che sostiene le persone in condizione di fragilità, che si prende cura dei beni comuni. L’articolo 118 della nostra Costituzione non solo riconosce ma chiede di favorire le iniziative autonome dei cittadini e le istituzioni lo hanno fatto in questi anni soprattutto grazie a due strumenti, purtroppo ancora un po’ sottodimensionati rispetto al loro potenziale: il servizio civile e il 5 per mille. Libertà, potere, esercizio di democrazia sono quindi tutte parole da valorizzare quando si parla di 5 per mille: un potere che è un peccato non esercitare, tanto più che non comporta alcun aggravio in termine economici.

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