È una misura di sussidiarietà fiscale introdotta in Italia nel 2006. Ogni contribuente ha l’opportunità di decidere dove indirizzare una piccola parte della propria Irpef (il 5 per mille), a sostegno di realtà che operano in settori di riconosciuto interesse pubblico per finalità di utilità sociale.
Nulla, letteralmente. Chi firma, si limita a destinare una quota della propria Irpef. È lo Stato che “cede potere” su una parte delle tasse che deve ricevere, lasciando che sia il contribuente a dire come utilizzarla. Chi non destina il 5 per mille non “risparmia” nulla: invece di supportare il non profit, lascia integralmente la propria Irpef allo Stato.
Il valore della singola firma varia in base al reddito dichiarato. A titolo di esempio, con un reddito lordo di 15mila euro il 5 per mille vale 17,50 euro mentre con un reddito lordo di 50mila euro si destinano 77 euro. Nell’edizione 2021, il valore medio di una firma è stato di 31,13 euro (scelte espresse).
Basta una firma. Nella Certificazione unica o nella dichiarazione dei redditi il contribuente troverà le sette aree che è possibile sostenere: enti del Terzo settore, ricerca scientifica, ricerca sanitaria, beni culturali e paesaggistici, attività sociali del Comune di residenza, associazioni sportive dilettantistiche, aree protette. Si può scegliere solo una destinazione.
Inserendo il Codice Fiscale della realtà prescelta, si destina univocamente il proprio 5 per mille a quello specifico ente: sul sito di ogni organizzazione si trova facilmente il suo codice fiscale. Se si mette la firma per un settore ma senza indicare un codice fiscale, il 5 per mille verrà ripartito fra le tutte le realtà iscritte a quell’elenco, in maniera proporzionale alle scelte espresse dai contribuenti. Di fatto così si premiano le realtà più grandi.
Può destinare il proprio 5 per mille direttamente sulla Certificazione Unica, consegnando la scheda integrativa attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, a un Ufficio postale, a una banca o a un Caf: basta mettere la CU in busta chiusa con la scritta “Scelta per la destinazione del 5 per mille dell’Irpef” indicando nome, cognome e codice fiscale del contribuente.
Lo Stato offre al contribuente tre strumenti simili per sostenere tre ambiti diversi: le confessioni religiose e lo stesso Stato (8 per mille), le associazioni e la ricerca (5 per mille), i partiti politici (2 per mille). Nella stessa dichiarazione dei redditi si possono esprimere tutte le tre scelte.