Fra tanti bisogni, ogni anno puoi scegliere tu dove costruire risposte. Fai la differenza, destina il tuo 5 per mille.
Il 5 per mille fa guadagnare tutti: ci guadagni tu, perché eserciti la libertà di scegliere dove vuoi che vadano i tuoi soldi; ci guadagnano centinaia di migliaia di persone, che grazie a te avranno nuove opportunità; ci guadagnano gli enti, che possono migliorare i loro servizi.
Il 5 per mille è una quota della tua Irpef, che verseresti comunque.
Queste organizzazioni hanno bisogno della tua firma!
Ogni anno più di 16 milioni di italiani destinano il loro 5 per mille a sostegno di salute, ambiente, difesa dei diritti, promozione della cultura. Ma per ogni cittadino che firma, ce ne sono altrettanti che non firmano. E tu, da che parte stai?


I numeri del 2022
dei redditi
di una firma
destinato
iscritti
Cosa è stato fatto con il 5 per mille
Così gli italiani hanno destinato il loro 5 per mille

Ricerca sanitaria
Finanzi gli enti che studiano nuove cure e come portarle al letto del paziente

Ricerca scientifica
Supporti la ricerca scientifica e universitaria, in qualsiasi ambito

Enti del Terzo settore
Sostieni l’attività di chi aiuta chi ha bisogno o realizza iniziative di utilità sociale, senza scopo di lucro

Associazioni Sportive Dilettantistiche
Una firma per sostenere lo sport di base come elemento di benessere, di socialità e di inclusione

Comuni
Contribuisci a finanziare le attività sociali svolte dal tuo Comune di residenza

Aree protette (dal 2018)
Dai un sostegno alla gestione di parchi e aree protette

Beni culturali (dal 2017)
La tua firma per i beni culturali e paesaggistici del Belpaese
LA BUONA TASSA
Storie di beneficiari che raccontano come il 5 per mille – quella percentuale dell’Irpef che ogni contribuente può destinare a finalità sociali – ha cambiato la loro vita.

LA STORIA DEL 5 PER MILLE
- 2005Nella Finanziaria 2006 Giulio Tremonti inserisce in via sperimentale il 5 per mille. È un successo: al primo colpo firmano 15,8 milioni di italiani.
- 2007La misura per i primi anni viene rifinanziata di anno in anno, con importi variabili e qualche “dimenticanza”.
- 2010La legge di stabilità 2011 riduce la copertura del 5 per mille da 400 a 100 milioni. Il non profit scende in piazza con una protesta plateale: «Ci avete messo in mutande».
- 2013Fra il 2010 e il 2013, le cifre stanziate per il 5 per mille non bastano a coprire quanto gli italiani destinano: lo “scippo” da parte dello Stato vale 310 milioni di euro.
- 2014Il Governo Renzi, con la legge di stabilità 2015, stabilizza il 5 per mille. La copertura fissata a 500 milioni di euro permette il superamento del problema del tetto.
- 2017Il decreto legislativo 111 del 3 luglio 2017 riforma il 5 per mille: soggetti destinatari; tempi di erogazione; obblighi di trasparenza.
- 2019Torna ad esplodere la questione del tetto. La Finanziaria 2020 autorizza una spesa di 510 milioni per il 2020, 520 milioni per il 2021 e 525 milioni annui a decorrere dal 2022.
- 2020Si completa la riforma del 5 per mille: la platea di potenziali beneficiari si allarga a tutti gli enti iscritti al Registro Unico del Terzo settore. L’importo minimo erogabile è 100 euro.
- 2022Nuovo attacco al 5 per mille, sventato dalla campagna #Difendiamoil5permille: il senatore Rufa (Lega) voleva attingervi per finanziare un fondo di assistenza per i familiari delle Forze dell'Ordine deceduti in servizio, snaturandone le finalità.

Tre video interviste per 3 punti cruciali
