5 PER MILLE,
IL CAMBIAMENTO
NELLE TUE MANI
La guida digitale al 5 per mille
Intorno a noi ci sono tanti bisogni: vorremmo che le cose fossero diverse, ma ci sembra di non poter fare nulla. Con il 5 per mille, invece, puoi fare davvero la differenza. Tu, proprio tu. E proprio dove vuoi tu.
Ogni anno, nella dichiarazione dei redditi, puoi destinare una piccola parte delle tue tasse per costruire un mondo migliore: più giusto, più sostenibile, più inclusivo, più bello. Sei tu a decidere dove vuoi che vadano i tuoi soldi, sostenendo l’organizzazione che senti più vicina e che si impegna per ciò che più ti sta a cuore: salute, bambini, ambiente, diritti…
Il 5 per mille vale tantissimo, ma non ti costa nulla: se non firmi, quei soldi andrebbero comunque allo Stato. Grazie al 5 per mille centinaia di migliaia di persone avranno nuove opportunità e migliaia di enti potranno migliorare i loro servizi: ci guadagnano loro e ci guadagna l’Italia. Ci guadagni tu, sapendo di aver fatto la differenza per qualcuno.
Firmare non ti costa nulla, non firmare invece ti fa perdere l’occasione di lasciare il segno.
Queste organizzazioni hanno bisogno della tua firma!
Ogni anno più di 16 milioni di italiani destinano il loro 5 per mille. Ma per ogni cittadino che firma, ce ne sono ancora 1,5 che non lo fanno. Tante associazioni hanno bisogno del tuo aiuto! Da che parte stai?
Con il 5 per mille, centinaia di migliaia di persone possono trovare un sostegno se sono in difficoltà, una nuova cura se sono malate, delle proposte educative o di svago per crescere armoniosamente. Il 5 per mille finanzia la tutela dell’ambiente, la difesa dei diritti, la promozione della cultura.
Non è qualcosa che riguarda solo gli altri: riguarda anche te!
Fra 80mila enti iscritti, chi merita la tua fiducia?
- promuovere la ricerca sulla fibrosi cistica per trovare una cura efficace e accessibile per tutti;
- informare, diffondere la conoscenza della malattia e del test del portatore di FC;
- formare giovani ricercatori e personale sanitario.
E Tu?
Tutti gli italiani hanno sentito parlare del 5 per mille, ma nella dichiarazione dei redditi solo 4 su 10 mettono la loro firma per destinarlo.
Che cosa ci frena? Soprattutto il timore che “ci costi” qualcosa in termini economici: ma è falso. E tu che il 5 per mille lo hai sempre destinato? Sai davvero tutto? Quanto vale in media una firma? E a chi vanno i soldi di chi non inserisce il codice fiscale di un’organizzazione ma mette solo la firma?
I numeri del 2022
dei redditi
di una firma
destinato
iscritti
Cosa è stato fatto con il 5 per mille
Così gli italiani hanno destinato il loro 5 per mille
Ricerca sanitaria
14,34%
Finanzi gli enti che studiano nuove cure e come portarle al letto del paziente
Ricerca scientifica
13,93%
Supporti la ricerca scientifica e universitaria, in qualsiasi ambito
Enti del Terzo settore
66,16%
Sostieni l’attività di chi aiuta chi ha bisogno o realizza iniziative di utilità sociale, senza scopo di lucro
Associazioni Sportive
2,21%
Una firma per sostenere lo sport di base come elemento di benessere, di socialità e di inclusione
Comuni
3,18%
Contribuisci a finanziare le attività sociali svolte dal tuo Comune di residenza
Aree protette (dal 2018)
0,03%
Dai un sostegno alla gestione di parchi e aree protette
Beni culturali (dal 2017)
0,15%
La tua firma per i beni culturali e paesaggistici del Belpaese
Così il nostro 5 per mille ha cambiato il mondo
Che cosa si aspetta un contribuente che destina il suo 5 per mille? Facile, che la sua firma contribuisca a cambiare il mondo. Troppo ambizioso? No. Ciascuno di noi, quando sostiene un’organizzazione del Terzo settore, vuole generare un cambiamento: magari piccolo, ma concreto.
Nel podcast “5 per mille, il cambiamento nelle tue mani” ascolta le storie di alcune persone che “ci hanno messo la firma” e dell’impatto che con questo gesto hanno generato.
LA STORIA DEL 5 PER MILLE
- 2005Nella Finanziaria per il 2006 Giulio Tremonti inserisce in via sperimentale il 5 per mille. È un successo: al primo colpo firmano 15,8 milioni di italiani
- 2007La misura per i primi anni viene rifinanziata di anno in anno, con importi variabili e qualche “dimenticanza”.
- 2010La legge di stabilità 2011 riduce la copertura del 5 per mille da 400 a 100 milioni. Il non profit scende in piazza con una protesta plateale: «Ci avete messo in mutande».
- 2013Fra il 2010 e il 2013, le cifre stanziate per il 5 per mille non bastano a coprire quanto gli italiani destinano: lo “scippo” da parte dello Stato vale 310 milioni di euro.
- 2014Il Governo Renzi, con la legge di stabilità per il 2015, stabilizza il 5 per mille. La copertura fissata a 500 milioni di euro permette di superare il problema del tetto
- 2017Il decreto legislativo 111 del 3 luglio 2017 riforma il 5 per mille: soggetti destinatari; tempi di erogazione; obblighi di trasparenza.
- 2019Torna ad esplodere la questione del tetto. La legge di bilancio per il 2020 autorizza una spesa di 510 mln per il 2020, 520 mln per il 2021 e 525 mln annui a decorrere dal 2022.
- 2020Si completa la riforma del 5 per mille: la platea di potenziali beneficiari si allarga a tutti gli enti iscritti al Registro Unico del Terzo settore. L’importo minimo erogabile è 100 euro.
- 2022Attacco (sventato) al 5 per mille: il senatore Gianfranco Rufa (Lega) pensa di attingervi per finanziare un fondo di assistenza per i familiari delle Forze dell'Ordine deceduti in servizio, snaturandone le finalità.